La storia

LA FONDAZIONE

L’associazione sportiva dilettantistica “I Legionari” è stata fondata il 26 luglio 2003 allo scopo di partecipare al campionato di calcio organizzato dal C.S.I. – Centro Sportivo Italiano di Vigevano. Vi è un episodio sportivo dietro la nascita della squadra.

Nel campionato 2002/03 lo Spartak Vigevano avendo tantissimi soci decise di iscrivere nel Campionato CSI due squadre, una nel girone A e una nel girone B. L’esito fu purtroppo disastroso per entrambe. Si classificarono ultime nei rispettivi gironi e addirittura con la retrocessione della squadra del girone A. Per affrontare il futuro la dirigenza dello Spartak decise, in modo risoluto, di riorganizzarsi su una sola squadra composta dal meglio delle due sfoltendo l’associazione. Per reazione molti ex giocatori e alcuni dirigenti dello Spartak, decisero allora di fondare “I Legionari”. Trovando il sostegno della società MICE S.r.l. che fu determinante per contribuire alla nascita della società.

Il Nome

“ci esclusero noi ci siamo scelti”

Il nome della squadra non è casuale. I legionari erano i soldati romani. La parola deriva dal latino “eligere”, che significa: “scegliere”. Per entrare nella legione si veniva “scelti”. Attraverso, l’addestramento, la disciplina e l’organizzazione la legione forgiava da un civile un legionario e da un legionario un cittadino. Fu però il cuore, la forza e l’orgoglio di appartenenza dei legionari a rendere la Legione la prima, più rispettata e temibile organizzazione militare della storia. L’obiettivo fondante dei “I Legionari” è quindi quello di includere nelle sue fila, tutte le “persone meritevoli” siano esse di qualsiasi nazionalità, razza, religione e censo purché disposte ad affrontare insieme tutti gli ostacoli del campo o del pregiudizio per giungere, con dignità, onore e merito al successo.

Il Campionato 2003/2004

“tutto iniziò così”

Con risorse limitatissime la squadra acquista due serie di divise di cui una con i primi colori societari: il Rosso ed il Bianco. Gli allenamenti e le partite vengono disputate presso il Centro Sportivo del Cavallino di Vigevano ora Pro-Vigevano ritenuto adeguato per attrezzature e disponibilità.

L’allenatore prescelto dalla dirigenza è Riccardo Ciccarese egregiamente supportato dal suo vice Albero Beretta. La gestione societaria viene invece affidata al Direttivo composto dal presidente Giorgio Lazzaro e quattro soci fondatori. La squadra è composta dagli esclusi, da loro amici oltre che da qualche scettico giocatore d’esperienza a ‘cottimo’.

L’esordio avviene il 04.10.2003 al campo di Borgolavezzaro nell’incontro di Coppa Italia contro l’Albonese che prevalse con un onorevole 1-0. La stagione è però travagliata sia dalla ricerca di un gioco redditizio sia di migliori equilibri interni e sebbene vi siano stati trionfi epici, quali il 5-3 contro Anspi Lomello, più numerosi furono gli insuccessi tra cui una cocente sconfitta per mano dello Spartak Vigevano (7-0).

La stagione ci vede penultimi all’ 11° posto con 14 punti, 24 goal realizzati e 46 subiti.

Il campionato 2004/2005

“obiettivo: migliorare, migliorare, migliorare”

L’esito non incoraggiante della prima stagione aprì all’interno della squadra e della dirigenza un profondo dibattito, che si concluse con un’esigenza condivisa: rinforzare la squadra sia nell’organico che nello spirito. Da ciò conseguì una serie di azioni.

In primo luogo venne rinnovato il quadro societario, che vide accentrare i poteri nel presidente Giorgio Lazzaro il quale confermò la panchina a Ciccarese e Beretta, attribuendo loro funzioni dirigenziali e pieni poteri per la selezione dei giocatori e delle scelte tecniche.

In secondo luogo, grazie al contributo degli sponsor, venne varato un programma di valorizzazione dei soci Legionari attraverso la fornitura di attrezzature personali quali: divisa di allenamento, k-way, borsa societaria, acquisto di nuovi palloni e materiale tecnico vario.

La stagione iniziò molto positivamente. Migliorato il gioco e soprattutto con la comparsa dei primi bagliori di automatismo tattico. Il girone di andata mostrò con evidenza una squadra compatta e solida, con ben meritavo il suo secondo posto in classifica.

Terminata la pausa invernale si ebbe però un calo fin troppo vistoso. Gli avversari dopo la sorpresa iniziale presero le giuste contro misure, mentre i legionari stentarono a ritrovare il loro smalto perdendo posizioni e la speranza della promozione nel girone A. I Legionari chiusero all’8° posto con 25 punti, 26 gol realizzati e 33 subiti.

Il campionato 2005/2006

“dal principio…al principio”

Dopo un campionato positivo ma discontinuo i Legionari avviarono la stagione puntando alla continuità di rendimento. A livello sportivo si prosegue con la politica di rafforzare il gruppo con alcuni innesti mirati. Mentre a livello tecnico l’allenatore Ciccarese si fa affiancare da Andrea Persendi il “primo capitano” dei Legionari quale vice-allenatore.

Per quanto riguarda il livello organizzativo la squadra passò a giocare le partite in casa dal sabato pomeriggio alla domenica mattina e cambiò i colori societari con una nuova prima maglia (rosa nero) scelta proprio dai giocatori. L’obiettivo sportivo viene subito dichiarato: la promozione nel girone ovvero il 4° posto. La nuova filosofia di Riccardo Ciccarese è fondata sul lavoro, non ha 22 calciatori ebbene se li crea. Prova e riprova in maniera sfibrante dal principio sia la tecnica che tattica dal principio dai fondamentali.

Anche se con fasi alterne in cui a successi clamorosi è qualche sconfitta inspiegabile o pareggio insapore la stagione risultò molto positiva, segnò una svolta, sebbene per un soffio sfumò l’obiettivo della promozione. Il 6° posto in classifica con 43 punti, 37 gol realizzati e solo 16 subiti (miglior difesa del campionato CSI) nonché l’aggiudicazione del primo trofeo: la Coppa Disciplina, testimoniano sia l’impegno sia la qualità del gruppo. La delusione è però palpabile, si sentì di aver fallito l’obiettivo e considerando che squadra giunta quarta ottenne la Serie A con 45 punti non giovò. La stagione terminò nel modo più difficile con un atmosfera di generale abbattimento e sconforto.

Il campionato 2006/2007

“un’agguerrita macchina da guerra”

La stagione 2006/2007 per la Dirigenza organizzativa, ormai ridotta al trio Lazzaro-Lonati e Savariano, fu assai intensa e difficile. Quella tecnica ebbe addirittura un sussulto. Dopo tre stagioni Ciccarese decise di lasciare la panchina da allenatore. Anche qualche legionario della ‘prima ora’ venne meno. Tutto sembrava incominciare nel modo peggiore e con gli avversari che ci attendevano al varco per dimostrare che eravamo stati bravi ma solo di passaggio. La sfida apparve subito difficilissima…quasi impossibile ma il “gruppo di ferro” e il Presidente reagirono. Il “centurione” Andrea Persendi in attesa di divenire padre decise dopo averci ben riflettuto di accettare la sfida di allenare e guidare i suoi Legionari, convincendoli a credere in se stessi e nella vittoria. I Legionari ripartirono da chi c’era da sempre, in testa a tutti Menardo Massimo denominato “Gladio” la spada dei legionari, nonché da tutti coloro che arrivarono per la prima volta diventavano Legionari. I rinforzi furono importanti e assai azzeccati come l’attaccante Bisignano, che si dimostrerà all’altezza del grande Domenico Santarcangelo ora passato in III Categoria. Guidati da capitan “Dalmasso” la nuova squadra assolda per la prima volta anche due nord africani tra cui un certo Momo. Le partite in case si disputarono sul campo erboso di San Giorgio Lomellina.

La stagione sarà epica con 47 punti la squadra si classifica 2 ottenendo la promozione in Serie A con solo 17 gol subiti e 39 gol realizzati. Infine la stagione si conclude nel torneo Estivo Chicco Civita dove la squadra conquista anche una esemplare coppa disciplina. Il presidente Giorgio Lazzaro fiero e onorato a fine stagione consegnerà a tutti in ricordo una medaglia per l’impresa: la Legion d’onore.

Il campionato 2007/2008

“confermarsi è sempre difficile”

Le sfide non finiscono mai. Vigevano ha una incurabile carestia di campi da calcio.

I Legionari devono cercare un alternativa al campo di San Giorgio. Per motivi insuperabili molti grandi legionari lasciano come: “Capitan Dalmasso”, “Flavio Avanzo”, “Super-Dona” e “Bisignano”. La fierezza è pero nel collettivo non nei rincalzi che dopo tante promesse a settembre purtroppo non arriveranno. C’è lo spirito di squadra che dopo un mese e mezzo di dura preparazione apprezzano nella semplicità della legione e della sua regola d’oro “fare per meritare” un tonico. Li allena e conduce sempre il Grande Persendi, che si fa affiancare da Massimo Casonati, un ex giocatore, bloccato da un duro infortunio che egli reputa di talento tattico. Con un minuzioso programma di allenamento e qualitativo la squadra da prova di se e risponde.

Trovato il nuovo campo gara nel Federale di Abbiategrasso, si assume quale sito web quello ideato da Davide Catena e in uso allo Spartak, il più vistato dagli sportivi del CSI Vigevano. Pronti sia alla gloria che alle difficoltà la stagione si rivelerà un calvario. Dopo un inizio confortante la squadra imparo che la Serie A non è la serie B. Si inanellano una serie sfibrante di sconfitte. Un vero calvario. Il gruppo è provato e frustrato.

Quello che era facile fare nel 2006/2007 sembra quasi sempre impossibile da ripetere.

La stagione si conclude con 18 punti 17 gol segnati e 26 subiti, terzultimi e retrocessi in B.

Il campionato 2008/2009

“dalle stelle alle stelle”

Per far fronte al disastro morale della retrocessione avviene un serio confronto interno. Il Presidente istituisce un Consiglio composto da 10 soci che comprende i tecnici i dirigenti e include il capitano i portieri e i legionari più anziani. Insomma un “Senato”.

Il futuro e la realtà di quello che accadde dopo dipesero da questo gruppo. E questo gruppo fece la differenza. Dopo una preparazione atletica e tecnica meticolosa la coppia Persendi/Casonati si incaricò di riportare i legionari nella serie regina. L’avvio fu però una doccia fredda. Due sconfitte e un pareggio, i legionari penultimi in classifica; lo sconforto generale.

L’Allenatore Persendi chiese di parlare con schiettezza con il Presidente, una loro abitudine. Il colloquio fu franco. Al termine ne scaturì la proposta di offrire a Casonati il compito di prendersi cura della guida tecnica della squadra. Come era sempre successo nel loro momento più difficile e amaro i Legionari trovano dai loro uomini nuove energie. Era stato detto che Casonati era “dotato competente ma privo di polso” il pensiero gli era stato riportato dal Presidente che glielo rammenta affidandogli la squadra..

Lui accetta la sfida. Avviene una reazione, il suo metodo apre ad un nuovo scenario; eclettico e riflessivo, Casonati riassume in se le migliori qualità degli allenatori precedenti e innova. Senza nulla da perdere la squadra ascolta e impara. Inizia a non farsi sconfiggere e a colpire. Con 38 punti (11 vittorie 5 pareggi e 6 sconfitte) 34 gol segnati e 28 subiti regalano i Legionari concludono terzi in classifica a pari punti con la seconda e a soli 5 punti dalla prima in classifica ma soprattutto guadagnano un meritato ritorno in serie A. Il Senato festeggia tutti hanno contribuito tutti. La lezione del 2007/2008 è ancora stampata nella mente di tutti….

Il campionato 2009/2010

“Rivoluzione”

Agosto 2009 squilla il telefono del presidente dall’altra parla Franco Tessitore dirigente della S.G.L. che chiede un incontro tra le dirigenze delle due squadre per discutere della possibilità di unire le squadre. Il Presidente raduna il Senato che da mandato per l’incontro ponendo precise condizioni. Condizioni chiarissime: I legionari non rinunciano al nome, ai propri colori e all’allenatore. Alla fine dell’incontro incontro i presidenti Lazzaro e Salzano si stringono la mano le condizioni sono accettate. Arriveranno i loro migliori giocatori per qualità tecnica e personale si parlò di circa 7 ma furono di più molti sono stranieri. Si parlò di una fusione, ma non fu una fusione fu invece una vera Rivoluzione. Una rivoluzione necessaria. Dietro ai medesimi colori e allo stesso campo di allenamento e di gara tutto in realtà divenne diverso i Legionari si erano rigenerati.

La regola che il presidente ripeteva ossessivamente da anni ovvero che il “primo legionario contava come l’ultimo e l’ultimo come il primo” si manifesto pienamente. Ci furono polemiche, critiche e scetticismo alcuni dopo tanti anni lasciarono. Si parlo di perdita di identità, ci fu anche chi sobillò una ribellione per spingere il Presidente a tornare sui suoi passi.

Tutte prove che la squadra era davvero viva in spogliatoio ma soprattutto temibile in campo. Dopo un girono di andata in cui i risultati erano stati opachi da gennaio mister Casonati annuncia al Presidente “che si giocherà come vuole lui e con chi decide lui” musica per le orecchie del Presidente. Inizia un girone di ritorno “stellare” non solo i legionari non vengono sconfitti, vincono, e non solo vincono ma convincono, incantano Il gioco è apprezzato anche dagli avversari, mentre in Coppa Italia la squadra rimane addirittura imbattuta. Con 34 punti (7 vittorie 13 pareggi e 4 sconfitte) il 6° posto assicurano la serie A

Rimaneva la finale di Coppa Italia al comunale di Vigevano. Una finale che alcuni nuovi legionari (ex SGL) avevano sfiorato mentre per i primi Legionari era la loro prima grande occasione per conquistare un importante titolo. Dirige la partita Persendi … mister Casonati, insieme ad altri giocatori, è in Sardegna per celebrare il matrimonio di Basiricò. La partita fu una bella gara, la sconfitta ai rigori uno schiaffo.

Il campionato 2010/2011

“la nuova Legione”

Il 2010 inizia con l’intento di perfezionare la macchina. Piccoli ritocchi per rinfoltire una squadra che cè e si vede. Si decide che l’armonia interna è la vera condizione per essere vincenti. Terminate le polemiche tutti i giocatori si sentono legionari e la dirigenza è compatta con ruoli chiari. Si decide che chi rompe l’armonia verrà allontanato regola magica che non fu mai aplicata. La squadra macinò subito risultati, perfeziona moduli e schemi rodati. I giocatori sanno come si gioca e cosa richiede da loro il mister ma nessuna partita è facile…. la compagine extracomunitaria dopo essere stato inizialmente un problema per i Legionari la loro presenza divenne una risorsa. L’unità dei legionari nacque dal fatto che culture diverse possono parlare la stessa lingua. Fatta di passaggi, colpi d’occhio, frasi rapide, imprecazioni, sudore, tiri, gol, abbracci, gioia e tolleranza. Essere Legionari significa essere: italiani, egiziani, rumeni, marocchini, albanesi, sud americani, congolesi senza dimenticare le differenze ma senza essere limitati dalle differenze.

Questa era la ragione della rivoluzione. Creare la nuova Legione vincente capitanata da un “siciliano” capitan Tasso dove “il primo legionario conta come l’ultimo” dove non conta da dove provieni o dove sei nato ma che persona sei!

Il campionato ci vede terzi in classifica con 47 punti (13 vittorie 8 pareggi 3 sconfitte) e la migliore difesa (solo 20 gol subiti) mentre in Coppa Italia per il secondo anno in finale…

Si trattò di un momento bellissimo tutta la squadra in una giornata di sole primaverile era pronta a ripetere la prova. Tutti questa volta (sia ex SGL che primi legionari) ricordano il sapore della sconfitta e vogliono assaporare quello della vittoria. E finalmente la Vittoria si concede ai Legionari meritatamente dopo tanti anni Campioni nella coppa Italia.

La coppa di tutti il riconoscimento che il progetto la Rivoluzione si sta compiendo pienamente per il merito di tutti.

Il campionato 2011/2012

“Ieri, Oggi e domani….”

“Sono passate 8 stagioni e in questi 9 anni ho conosciuto tanti Legionari e tutti loro hanno contribuito a far divenire I Legionari quello che volevo diventassero. Nella mia testa li rivedo e li ringrazio tutti, sia quelli di ieri sia quelli che oggi ogni domenica risponde alla “chiama dell’arbitro”.

Molti di loro, chi per impegni o perché sono andati a vivere all’estero (Italiani andati in Cina, Olanda,Nuova Zelanda o tornati in Sicilia) oggi non sono più tesserati, o Un gruppo impegnato, uomini seri ed uniti. Diversi per età, provenienza, estrazione sociale, titolo di studio, razza e religione. Proprio per questo da noi, sia il presidente che l’ultimo iscritto hanno gli stessi doveri e devono metterci lo stesso impegno per rendere grande l’Associazione. Siamo legionari e abbiamo tutti i giorni la nostra battaglia da combattere ma abbiamo deciso di combatterla insieme.”

Giorgio Lazzaro

Buon campionato a tutti”